Venticinque novembre

So che mi senti. Anche quando non mi ascolti, anche quando non parlo. So che mi senti quando sono in punta di dita, a fior di labbra ma con gli occhi chiusi. So che mi guardi e vedi quello che ti dico senza parlare. Che senti senza ascoltare.

Per questo funziona. Così bene. Così bene che anche se io sono sulla punta delle dita ma non ti vedo e tu non mi senti ma mi guardi a occhi spalancati ci troviamo, dalla distanza di mille mondi che sono le nostre mille e distanti sfaccettature ma che si incontrano dove io voglio parlarti e tu ascoltarmi, dove io ti guardo e tu mi accarezzi, dove entrambi tocchiamo con mano la felicità che colma la sottile differenza tra noi e ci lega, se non ci unisce.

Trecentosessantacinque giorni di noi e sono emozionata ogni volta che ti aspetto. Trecentossessantacinque giorni di noi e non credo che ne avrò mai abbastanza.

Talmente tante le cose che vorrei fare con te, i sogni da realizzare o anche solo da sognare insieme, i viaggi e i giochi e sorrisi da perdercisi e le montagne e il furgone e duemila passi…

Ci piace correre ma non andiamo di fretta. Conta il risultato ma conta farlo bene. Siamo dei campioni in questo. Io ci credo. Io ci invidio.

Informazioni su giulia

sono un ciclone chiuso in un barattolo di vetro, o a volte un barattolo di vetro nell'occhio di un ciclone
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